astrazione e rappresentazione figurativa

astrazione e rappresentazione figurativa

L´artista rimane sempre nell´ambito della pittura figurativa, la sua ricerca artistica si esprime principalmente nell`incontro tra l´astratto e una visione piú naturalistica, ben riconoscibile.
Le mie rappresentazioni partono sempre dalla sperimentazione, dall´osservazione della natura. Cosí la mia è una pittura “dal vero” che però, secondo il termine tedesco “Motiv”, è anche qualcosa, che “muove dentro” e che ne esce trasformato.

Vedere il soggetto senza preconcetti, quasi “nuovo”, come il primo giorno; questo cerco nei miei quadri. Con la – possibile- “imparzialità” si instaura un dialogo tra il soggetto e l´artista. L´opera è il frutto di questo incontro – una sintesi tra soggettività e obiettività, tra elementi interiori ed esteriori. Colore e forma si devono completare armonicamente senza che l´uno prevalga sull´altra, e dovrebbero riflettere una idea. Una idea immaginativa, non una idea letteraria o concettuale. Osservare, apprendere, disegnare, applicare colori. Le basi del mio lavoro sono bozzetti e studi: di una pianta, della quale cerco di afferrare l´essenza; dei movimenti di una ballerina che seguo con il pennello o di un paesaggio del quale studio le forme.Una grande parte delle mie opere e delle mie idee si realizzano “in viaggio” (titolo di una serie). Viaggio inteso come avvicinamento, cambio di prospettive, con il sapore dell´incontro e del ritorno. “Nuovi” orizzonti non si trovano soltanto nella lontananza, ma anche nella vicinanza: nei cespugli al bordo della strada, nella vigna, negli spazi cosmici come in un ciottolo o in un bicchiere di vino sul tavolo.

Nella mia opera un posto prediletto è riservato alla Maremma Toscana. La sua bellezza aspra e segreta mi attrae sempre; cerco di appropriarmene. Essa costituisce per me una fonte d´idee, che si possono rivelare e sviluppare solo passo dopo passo come percorrendo delle ampie vallate. Questa asprezza si riflette anche nei miei quadri, che non esprimono caratteri  rassicuranti e lisci. Sto cercando questa severità inondata di una luce soave.

Negli ultimi anni cresce il mio interesse per lo studio del corpo umano e la figura. Studio il movimento, disegnando animali, ballerini e attori. Nell´incontro con il gruppo del Teatro Studio di Grosseto, con la loro cultura del movimento e dell´espressione, questo interesse trova una grande ispirazione, che sboccia in un ciclo di disegni dal vivo colti durante le rappresentazioni dell´Iliade nell´estate 2005 a Roselle. Seguendo i modelli viventi con penna, pennello ed occhi aperti, improvviso su fogli grandi gesti, movimenti, espressioni degli attori. La dinamica diventa forma sulla carta e rispecchia la grazia dei movimenti, l´emozione, e la bellezza delle vesti.

La mia tecnica grafica è molto semplice e “assoluta” : con penna d´oca, inchiostro e seppia su carta. Tentativo su tentativo. Cancellare, ritoccare non esiste. L´anno dopo per la “Medea” ho adoperato una tecnica mista, aggiungendo all´inchiostro i pennelli e i colori ad acquarello.

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